Alcuni chiarimenti sulla vicenda di Lungadige Apuleio

Apprendiamo dai media locali e nazionali il solito piagnisteo della destra locale. Secondo le fantasiose ricostruzioni, un trentenne appartenente al Centro Sociale Bruno avrebbe aggredito un ragazzo senza alcun motivo, se non quello di essere figlio dell’ex consigliere comunale Emilio Giuliana, noto antisemita ed esponente della galassia neofascista trentina.
Per noi la questione è finita nell’esatto momento in cui è cominciata: un provocatore ha iniziato ad aggredire, provando a scagliare un pugno contro un compagno altrettanto giovane (e decisamente lontano dai 30 anni), per poi tornare da papà a farsene medicare due. Nessun agguato e nessuna premeditazione, al punto che nemmeno il nostro giovane compagno sapeva chi fosse il provocatore. Solo una volta uscita la loro mistificazione dei fatti, ne abbiamo scoperto l’identità.
Basta infatti uno sguardo veloce ai social in cui compare il “povero sedicenne” per farsi un’idea diversa dall’angioletto descritto che, tra un pugno al sacco e l’altro, non manca di farsi fotografare mentre festeggia nella sede di Casa Pound Bolzano il compleanno del leader Andrea Bonazza, a sua volta implicato nell’omicidio politico di Fabio Tomaselli e protagonista negli anni di violenti pestaggi, come la trasferta a Verona che ha visto coinvolta, tra i tanti, una giovane ragazza picchiata e trascinata per i capelli fuori da un locale.
Non possiamo che interrogarci su come la stampa abbia potuto descrivere il “povero sedicenne” come un semplice ragazzino interessato solo a studiare, estraneo a qualsiasi ambiente politico e vittima innocente, quando sarebbe bastata una immediata ricerca per capire che qualcosa non torna nella loro narrazione. Siamo invece consapevoli dell’operazione che la destra al governo, aiutata dai suoi scagnozzi da cui finge goffamente di smarcarsi, sta compiendo: dopo l’aggressione fascista agli studenti di Firenze, mai condannata da Meloni & Co, segue come da tradizione il tentativo di annacquare e insabbiare il tutto, pescando dal cappello fatti inventati o appositamente strumentalizzati a loro uso e consumo.