Costruiamo una risposta solidale alla legge Salvini

Appello alla cittadinanza e alle istituzioni: nessuna persona deve rimanere in strada; casa, accoglienza e dignità, riconoscimento e rispetto.
Assemblea mercoledì 19 dicembre ore 20.30 Centro sociale Bruno

In questi giorni, in gran parte d’Italia, molte e molti migranti stanno soffrendo i primi effetti della legge Salvini.
Donne e uomini, anziani e bambini sono costretti a lasciare i centri d’accoglienza senza che le istituzioni abbiano predisposto ipotesi alternative alla strada. Attendibili previsioni affermano che nei prossimi mesi circa 40.000 persone verranno espulse illegittimamente dai centri, con arbitrarie declinazioni dei vari poteri.

In Trentino, la nuova giunta provinciale e il suo presidente Fugatti hanno già dimostrato la loro fedeltà al capo puntando il dito in modo strumentale su 20 richiedenti asilo, spedendoli, come pacco indesiderato, a Settimo Torinese, in onore dello spirito natalizio.

Non è dato sapere quante saranno le persone messe alla porta nelle prossime settimane, ma non ci facciamo illusioni: verranno tagliate strutture e servizi del sistema accoglienza.
Anche a Trento molte persone con o senza protezione umanitaria sono cinicamente messe alla porta, aumentando così il numero di coloro che devono rivolgersi ai servizi di bassa soglia presenti, già strutturalmente carenti rispetto i bisogni attuali. Anche se si trovasse un posto letto nel dormitorio questo sarebbe usufruibile solo per 30 giorni (con la possibilità di fare domanda per altri 30 solo durante l’inverno). In pratica, le persone non avranno altra possibilità che dormire per periodi – più o meno lunghi – in strada.

Questa non è accoglienza dignitosa!
Di fronte a tutto questo proviamo rabbia e vergogna, per questo facciamo nostre le parole di Padre Alex Zanotelli che auspica una “disobbedienza civile” a “questa deriva anti-democratica, xenofoba e razzista”.

Ci rivolgiamo a tutti coloro che sono disponibili su base personale e volontaria ad ospitare in casa propria una o più persone.
Per questo chiediamo nuovamente a tutta la cittadinanza, alle associazioni, alle parrocchie, ai partiti e ai sindacati di aprire le proprie porte e ospitare le persone che verranno lasciate in strada dalla giunta Fugatti.

Attualmente alcuni singoli e gruppi solidali hanno deciso di prendere posizione rispondendo a questa indegna e ingiusta situazione provando a costruire assieme un’azione sia singolare che collettiva di contrasto, resistenza e denuncia, aprendo le proprie case per ospitare, fin dai prossimi giorni, una decina di persone, creando assieme luoghi di reciproca soccorrevolezza ed incontro.

Nei prossimi giorni le temperature si abbasseranno ulteriormente e nessuna persona deve rimanere senza un posto caldo dove trovare riparo per sopravvivere. Le istituzioni hanno sia i mezzi che le risorse per intervenire mantenendo l’impegno sottoscritto firmando le “Linee di indirizzo nazionale per il contrasto alla grave emarginazione adulta”, oggetto di apposito accordo tra Governo, Regioni, Province autonome e Autonomie locali.

Nell’immediato chiediamo al comune di Trento e di Rovereto di prevedere l’aumento dei posti letto dell’emergenza freddo mettendo a disposizione dei locali idonei e nel contempo di andare oltre la logica del servizio di bassa soglia per aprire una riflessione seria sulla povertà e su come rendere effettuale il diritto all’abitare di ogni persona.

Info:
trentoantirazzista@gmail.com