Riflessioni da Ventimiglia

Stiamo tornati da poco da Ventimiglia, dopo aver trascorso diverse giornate intense nella città al confine con la Francia. Tante le impressioni, le immagini forti, le valutazioni che difficilmente possono essere riassunte in un semplice articolo. In pochi giorni abbiamo visto quello che centinaia di persone sono costrette a vedere, sentire, subire tutti i giorni. Persone, ognuna con la propria storia. Persone, ribadiamo, perché spesso c’è chi tende a dimenticarlo, a voler farlo dimenticare.

Immagine scattata a “Frontiera Alta” tra Italia e Francia

Abbiamo documentato gli abusi della Polizia Italiana, le violenze di quella Francese, come quella appresa oggi a danno di minori di 15 e 16 anni colpevoli di voler ricongiungersi alle proprie famiglie e ad una vita dignitosa; le violenze delle deportazioni indiscriminate dalla frontiera all’hotspot di Taranto che seguono gli altrettanti rastrellamenti sui treni subiti da chi, esclusivamente sulla base dei propri tratti somatici, siede su uno di quei vagoni di seconda classe di uno di quei tanti treni che marciano in direzione speranza.

Rastrellamenti di migranti alla stazione di Menton Garavan

La nostra esperienza a Ventimiglia, caratterizzata anche da asfissianti controlli e identificazioni immotivate da parte delle forze dell’ordine, si è svolta in contemporanea al sequestro della Nave Iuventa nel Mediterraneo, pura ripercussione nei confronti di chi opera salvataggi in mare nell’assenza di modalità sicure e umanitarie per giungere in Europa, chiaro segnale che il delitto di solidarietà colpisce chiunque tenti di opporsi con tenacia a un razzismo di classe che sempre più tende ad assumere i pericolosi tratti della normalità.

Ragazzo minorenne picchiato dalla polizia francese

Colpisce chi si oppone, perche quotidianamente c’è chi resiste. Dai tanti e tante attivisti/e che hanno dato vita al Progetto20k e dalle tante persone che lo sostengono e lo attraversano per passare da Delia, rea di gestire l’unico bar che sostiene i migranti bloccati, resistendo alle infamanti campagne di boicottaggio nei propri confronti.

Siamo tornati in numero inferiore rispetto alla partenza. Alberto ha deciso infatti di prolungare ancora per un po’ la propria permanenza a Ventimiglia per continuare il lavoro con 20k assieme ai tanti solidali che giungono ogni giorno da tutta Italia.