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Isola di Lesbo e Balkan route: istantanee dal regime dei confini
11 Dicembre 2019 @ 19:00 - 23:30
Mercoledì 11 dicembre ore 20.30
Isola di Lesvos e Balkan route: istantanee dal regime dei confini
Ne parleremo con attivisti dell’associazione Open Your Borders di Padova
* Alle 19.30 aperitivo e buffet: il ricavato andrà a sostenere l’iniziativa solidale #Lesvoscalling (info: https://bit.ly/37Ntt8F)
L’isola di Lesvos nel Mar Egeo e la frontiera tra la Bosnia e la Croazia sono due luoghi emblematici dove prende forma quello che possiamo considerare come un vero e proprio “regime del confine”. Questa politica oppressiva non è nuova, ma si è rafforzata da quando i governi dell’Unione Europea, nel marzo 2016, hanno stretto un infame patto con la Turchia per bloccare il flusso migratorio che si incamminava sulla rotta balcanica.
Il modus operandi autoritario consiste nel limitare con tutti i mezzi possibili la mobilità delle persone migranti, violando con indifferenza e brutalità i loro diritti fondamentali.
Oggigiorno, infatti, riuscire a oltrepassare gli innumerevoli ostacoli della fortezzaEuropa per raggiungere dei luoghi sicuri è diventato un arduo esercizio di sopravvivenza. Dalle isole confino della penisola ellenica fino alle frontiere dell’area balcanica, decine di migliaia di persone sono ancora in cammino, sostenute nella loro resistenza quotidiana da poche realtà sociali e volontari/e indipendenti, a loro volta criminalizzate per le attività di solidarietà e denuncia pubblica.
Parleremo di quanto avviene alle “porte di ingresso” dell’Unione Europea con l’associazione Open Your Borders di Padova da poco rientrata da un duplice viaggio di monitoraggio sull’isola di Lesvos (Raccolta articoli qui: https://www.meltingpot.org/+-Reportage-dall-isola-di-Lesvos-9-16-ottobre-2019-+.html) e in Bosnia. Conosceremo qual è la situazione nel centro “hotspot” di Moria, dove vivono stipate in condizioni ignobili più di 17.000 persone; le storie dei e delle migranti respinti e torturati dalla polizia croata, costretti a nascondersi nella boscaglia bosniaca. Ma conosceremo anche le pratiche di solidarietà attiva, e ci confronteremo sulle possibili alternative, su come essere d’aiuto, sulla necessità di far crescere lotte per la libertà di movimento per tutti e tutte.