Sentenza ex Dogana: vittoria per il Centro sociale!

Il tentativo dell’ex giunta Rossi di portarci per ben due volte davanti al giudice per richiedere un risarcimento economico per l’occupazione dell’ex Dogana, dove tra l’autunno del 2007 e l’estate del 2013 ha trovato casa il Centro sociale Bruno, è miseramente fallito.

Al di là dell’enorme soddisfazione per questo risultato, la sentenza ci permette di ribadire ancora una volta alcuni concetti che sono inscritti nel DNA del nostro percorso etico e politico.

L’occupazione dell’ex Dogana (ora abbattuta per una striscia di asfalto e poco più di una decina di parcheggi) avveniva poiché l’immobile era inutilizzato da circa 10 anni, senza alcun progetto se non l’abbandono e l’incuria. La riapertura dell’edificio non è mai stata a uso privatistico, ma inserita in un processo di rigenerazione partecipato e il centro sociale è stato messo a disposizione dell’intera collettività, diventando un punto di riferimento culturale e sociale.

Tale riconoscimento ha sancito la stipula di un contratto di comodato d’uso dell’immobile di Piedicastello dove tuttora il centro sociale è aperto e attivo, anche se sotto sfratto.

A maggior ragione, dopo questa sentenza ci sentiamo dalla parte della ragione nel momento in cui l’esperienza del centro sociale è nuovamente sotto attacco.

Invitiamo perciò tutti e tutte ad aderire alla campagna #Brunononsicaccia e partecipare alle numerose iniziative programmate per questa estate:  giovedì 18 luglio 2019, avremo con noi Wu Ming 1 per sostenere il Bruno e per la presentazione del suo ultimo libro “La macchina del vento”.