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Sosteniamo la Mezzaluna Rossa Kurdistan // Presentazione de “La montagna sola” e cena sociale benefit
25 Febbraio 2023 @ 17:30 - 26 Febbraio 2023 @ 3:00
Centro Sociale Bruno – Lungadige San Nicolò 4 (Trento)
Sosteniamo la Mezzaluna Rossa Kurdistan
Presentazione de “La montagna sola” e cena sociale benefit
PROGRAMMA
📚 Ore 18.00: Presentazione de “La montagna sola. Gli ezidi e l’autonomia democratica di Sengal” (Alegre) con le autrici Chiara Cruciati e Rojbin Beritan,
“La montagna sola”, con Chiara Cruciati e Rojbin Beritan
❓ Chi sono gli ezidi? Perché il loro nome è diventato noto nel 2014, dopo il massacro subito dall’ISIS?
Presentazione de “La montagna sola. Gli ezidi e l’autonomia democratica di Sengal” (Alegre) con le autrici Chiara Cruciati e Rojbin Beritan
🗣️ Di loro si è sempre saputo pochissimo – anche per l’assenza di testi scritti dovuta a un ferreo ricorso alla tradizione orale. Il popolo ezida è stato preso come esempio della brutalità dello Stato islamico e usato per giustificare l’intervento militare occidentale, relegando gli ezidi al ruolo di vittime senza speranza né capacità di pensiero politico. “La montagna sola” (Alegre) ne ricostruisce la storia millenaria, la cultura e la religione, e ne riporta la voce diretta raccolta dalle autrici nei loro viaggi a Sengal, di cui uno compiuto insieme a Zerocalcare, autore dell’illustrazione in copertina.
⛰️ Shengal è l’unica montagna che si staglia nella vasta piana di Ninive, al confine con Siria e Turchia. In Iraq la chiamano «la montagna sola», come solo è sempre stato il popolo ezida che la abita, società divenuta introversa a seguito delle numerose persecuzioni subite. Dalla loro resistenza contro l’Isis e dalla liberazione di Sengal, grazie all’aiuto del Partito dei lavoratori del Kurdistan e delle unità curde del Rojava, è nata un’esperienza di autogoverno ispirata al confederalismo democratico, ancora in fieri e minacciata dalle stesse forze che nel 2014 permisero il massacro.
✊ Sulla montagna sola si respira la voglia di una vita finalmente libera dalla paura insieme all’entusiasmo di chi ha preso in mano le redini del proprio destino. Una popolazione chiusa al mondo esterno, conservatrice e legata alle proprie pratiche ha saputo costruire una forma di autogestione del proprio territorio secondo un paradigma estremamente moderno e allo stesso tempo adattabile alle peculiari e antiche caratteristiche dei popoli mediorientali.