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Forme di Stato e Rivoluzione
20 Ottobre 2017 @ 19:00 - 23:00
“Forme di stato e rivoluzione. Riflessioni sulle identità collettive, il potere e la libertà” è una pubblicazione frutto di un percorso articolato di studio collettivo svoltosi a Trento dall’ottobre del 2015 al giugno del 2016 nell’ambito della scuola di formazione politica «Odio gli indifferenti», all’interno del Centro sociale Bruno. Abbiamo preso in esame testi di alcune decine di pagine e li abbiamo discussi collettivamente cercando di estrapolarne le parti più significative e di stendere delle conclusioni utili per l’agire nel presente.
I testi affrontati, che trovate riassunti e commentati nel libro sono:
– Giuseppe Mazzini: «I doveri dell’uomo». Londra: biblioteca popolare 1860.
– Otto Bauer: «La questione nazionale» (1907). Roma: Editori riuniti, 1999.
– Josif Stalin: «Il marxismo e la questione delle nazionalità» (1913). Torino: Einaudi, 1974.
-Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni: «Il manifesto di Ventotene. Per un’Europa libera e unita» (1941).
– Eugenio Curiel: articoli 1943-1945. In Eugenio Curiel «Scritti 1935-1945», Vol. II. Roma: Editori Riuniti, 1973.
– Václav Havel: «Il potere dei senza potere» (1978). Milano: Garzanti, 1991.
– Michel Foucault: «Nascita della biopolitica: corso al Collège de France (1978-1979) ». Roma: Feltrinelli, 2005.
– Antonio Negri, Micheal Hardt, «Impero: il nuovo ordine della globalizzazione» Milano: Rizzoli, 2002.
– Abdullah Ocalan «Confederalismo democratico» (2011)
– «Carta del contratto sociale del Rojava» (2013)
Il saggio intende essere un agile compendio di sunti e riflessioni, un materiale di lavoro utile alla formazione delle/dei militanti e un supporto per la loro azione, intende fornire le coordinate di massima per essere in grado di impostare un discorso sul modello di società da costruire in alternativa all’esistente. Se non si lotta e non si lavora in funzione della costruzione di questa alternativa non si pone realmente la questione del potere e pertanto non solo non si supera il capitalismo, ma si rimane disarmati dinnanzi al fascismo.