Povero Diavolo Live

Giovedì 11 luglio 2019 @ Centro Sociale Bruno

🎶🎙 Bruno Open Live ♦ Povero Diavolo [ folk/blues ] 🎶🎙

🍻 Apertura ore 19.30 con aperitivo, ampia selezione di birre e stuzzicherie a cura della BiOsteria ALLA CUOCA ROSSA da Clara
🌳 La serata si svolgerà all’aperto
🆓 Free Entry
⚠ Rispetta te stesso, lo spazio e le persone che ti circondano

Il Povero Diavolo nasce come solista e cresce tra Trento e Torino affinando il repertorio, esibendosi nei locali e nelle pubbliche piazze. Ora diventa un duo con l’aggiunta di cassa, tamburi, rullante e piatti per un sound (quasi) rock! Negli ultimi anni ha suonato svariate volte in Trentino Alto Adige, ha fatto una data fuori porta a Zurigo e due a Torino, registrato due demo e
due live. Come tutti i poveri diavoli sta cercando di andare a spasso qua e là, tra città e montagna, per conoscere posti nuovi e incontrare nuove persone. Se vi va di incontrarlo il Povero Diavolo è una chitarra, una batteria, è un po’ folk, un po’ blues, un po’ rock, un po’ roll, suona canzoni di città che spariscono in montagna e viceversa, canzoni da strada e da divano, canzoni scritte, tradotte, camuffate, dimenticate. Il Povero Diavolo pensa di avere un sound acustico che ha bisogno di elettricità, e serve tutto in lingua italiana accompagnato da un bicchiere mezzo pieno e mezzo da riempire.

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🔴 Oltre il vuoto della città vetrina… NOI RES(IS)TIAMO!
Il Centro Sociale Bruno è un’esperienza indipendente, autogestita e autofinanziata da anni presente nella città di Trento.
Le persone impegnate nella gestione sono attivisti e volontari, non ricevono remunerazione alcuna e gratuitamente mettono a disposizione il proprio tempo e la propria energia all’interno di questo spazio. Il tuo contributo è fondamentale per aiutarci a sostenere i tanti progetti e le tante attività che portiamo avanti quotidianamente e per continuare a offrire eventi musicali e culturali di qualità al di fuori delle logiche del profitto.
Da mesi abbiamo lanciato la campagna #brunononsicaccia contro il tentativo delle istituzioni di smantellare la nostra esperienza. L’8 giugno infatti abbiamo ricevuto lo sfratto ma noi siamo ancora qui, perché non dobbiamo chiedere a nessuno il permesso per continuare ad esistere e continuare a produrre e trasformare la società in cui viviamo, contro lo sfruttamento e le ingiustizie sociali e per costruire e praticare un mondo diverso.