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25 aprile: c’è ancora bisogno di Resistenza
25 Aprile 2018 @ 15:30 - 17:00
A più di 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale la morsa del nazionalismo e del razzismo si sta sempre più rafforzando.
Una società che devia bruscamente a destra, che legittima e sdogana le barbarie.
Un antifascismo istituzionale di facciata e da commemorazione sempre più inadeguato alle necessità e alla complessità del presente.
Una realtà che nel nome dell’antifascismo da salotto si limita alla mera testimonianza, assieme ad una base sociale sempre più inconsistente e sempre meno incisiva, la quale si isola in un ecosistema elitario e fittizio, incapace di capire e reagire;
La tolleranza dell’intolleranza come denominatore comune in nome della più bassa e infima – ma totalmente funzionale – interpretazione della democrazia.
Il frastuono del loro silenzio è un’ulteriore accelerazione del loro tramonto.
Troviamo così chi accetta come inevitabile destino l’oscurità che sopraggiunge. Non lo fanno e non lo faranno di certo i movimenti che sanno che le tenebre non rappresentano altro che l’attesa di una nuova alba: sta tutto nel volgere lo sguardo verso est, nello scorgere una momentanea timida aurora che si affaccia all’orizzonte.
Un’attesa che non sarà mai equivalenza di un passivo immobilismo: l’alba va costruita, l’alba va conquistata.
In un simile momento non è accettabile limitarsi a partecipare alle stanche ed ipocrite ritualità che caratterizzano da anni la giornata del 25 aprile declinate esclusivamente a un ricordo lontano che nulla ha a che vedere con il presente.
L’antifascismo è una necessità che si fa pratica e non una mera ricorrenza,
Il 25 aprile non è una giornata di festa ma deve ritornare ad essere una giornata di lotta
La Liberazione è un esercizio quotidiano.
Il 21 aprile il comune di Trento intende concedere nuovamente spazio a Forza Nuova in via san Pietro, nonostante sia stata definita “organizzazione nazifascista” dalla Corte di Cassazione, che i suoi militanti si siano macchiati negli ultimi anni di omicidi e aggressioni, oltre ad essere stimatori dello stragista di Macerata Luca Traini.
L’ennesima e inaccettabile provocazione vergognosamente legittimata e consentita da chi il 25 aprile di riempie la bocca con parole di antifascismo e resistenza.
L’antifascismo è un’altra cosa. Si basa sull’antirazzismo e l’antisessismo, affronta i fascisti di oggi contrapponendosi a un sistema politico ed economico che il fascismo lo crea, svuotando la democrazia di ogni reale contenuto sociale e da ogni istanza di cambiamento
SBARRIAMO LA STRADA ALLE BARBARIE