Cassonetti attira-orso fantastici e dove trovarli – Smontiamo dal basso le bugie della Giunta provinciale!

Questi sono “bidoni antiorso”, progettati per riuscire a resistere agli attacchi di un orso affamato, impedendo che si abitui ad avvicinarsi ai centri abitati per cibarsi con gli scarti dell’alimentazione umana. Li abbiamo fotografati nei comuni di Andalo, Molveno, Dimaro e Fai della Paganella.

 

Nonostante siano già trascorsi 20 anni dalla reintroduzione sul territorio trentino dei primi esemplari di orso bruno, in moltissime località di montagna si continuano ad utilizzare normalissimi bidoni della spazzatura, che è estremamente semplice manomettere per un essere umano,figuriamoci per un animale grande, forte e molto motivato. Ci siamo domandati se nelle zone in cui si registra la maggiore presenza di orsi le amministrazioni si siano dotate di cassonetti a prova di orso. Secondo il “rapporto grandi carnivori 2021” una delle zone del Trentino a più alta concentrazione di questi animali è la Val di Sole.

Orso rovista fra i cassonetti ad Andalo

In Val di Sole siamo stati nei comuni di Commezzadura, Dimaro, Mezzana, Ossana, Pellizzano. Abbiamo attraversato anche i comuni limitrofi di Carisolo, Comano Terme, Fai della Paganella, Giustino, Pinzolo, San Lorenzo Dorsino, Spiazzo, Stenico, Strembo, Tione di Trento, Tre Ville, Vallelaghi e alcune frazioni del comune di Trento. Ecco cosa abbiamo documentato.

In alcuni casi abbiamo effettivamente trovato cassonetti la cui apertura risulterebbe impossibile per chiunque non sia dotato di pollice opponibile, ma si tratta di bidoni solo accidentalmente antiorso perché il loro probabile scopo è quello di pesare i rifiuti che ogni famiglia conferisce. La cosa paradossale è che, anche dove abbiamo individuato questa tipologia di bidoni, a fare puntualmente eccezione erano proprio quelli contenenti i rifiuti organici! Nelle stesse aree ecologiche, accanto ad “inespugnabili” bidoni degli imballaggi, del vetro, della carta e del residuo, abbiamo osservato normalissimi ed “indifesi” bidonicini dell’umido, che non sembrano aspettare altro che la visita di un orso in cerca di uno spuntino.

Pensiamo che il progetto di una lenta e graduale “messa a norma” dei cassonetti delle zone montane sia del tutto fallimentare se la volontà reale è quella di tenere gli orsi lontani dalle zone abitate, perché con questo ritmo la transizione totale potrebbe impiegare DECENNI. L’attuale situazione “a macchia di leopardo”, dove accanto ad un comune “virtuoso” ce ne sono tre dove qualunque orso può rifornirsi di cibo senza alcun problema, non fa che porre le basi per il prossimo incontro/scontro tra umano e selvatico, con l’ennesimo orso o orsa che si ritroverà a pagare con la carcerazione o la morte.

Un orso nella struttura del Casteller

Vogliamo smontare le bugie della Giunta Fugatti su tutto quello che non è stato e ancora non viene fatto in termini di prevenzione. Come? Mappando tutti i cassonetti dei rifiuti che in provincia di Trento incoraggiano l’avvicinamento ai centri abitati di orsi in cerca di cibo!

C’è bisogno del contributo di tutte le persone che come noi considerano inaccettabile il trattamento presente e futuro riservato agli orsi etichettati come “problematici”. Che siate residenti o turisti di passaggio vi invitiamo a documentare la presenza di tutti i cassonetti “attira-orso” che incontrerete e ad inviarci fotografie e posizione esatta dell’isola ecologica così da creare un “contro dossier” dal basso che documenti le innumerevoli inadempienza della politica provinciale. A questo link una prima mappatura delle località che abbiamo visitato.