Torna per la quinta edizione OltrEconomia Festival al parco Santa Chiara dal 30 maggio al 3 giugno.
Leggi il programma
[…] Il “Nostro Mondo”, il mondo dal quale parliamo/sentiamo/scriviamo, è cresciuto e si è ampliato in modo evidente negli ultimi decenni. Diventa necessario illuminarlo, renderlo visibile, per comprendere da dove agiamo e da quali luoghi stiamo trasformando il mondo […]
[…] Ci sono società “altre” che si muovono non solo per rivendicare o far valere i loro diritti nei confronti dello Stato, ma anche per costruire realtà distinte a quelle egemoniche. Questo è stato possibile perché i popoli organizzati hanno recuperato terre e spazi in cui si sono territorializzati: questa è una delle principali differenze rispetto a quanto succede in altri parti del mondo, e in modo particolare nel Nord del mondo […].
Presentiamo l’OltrEconomia Festival 2018 con alcune frasi dello scrittore uruguaiano Raùl Zibechi, uno degli ospiti di punta di questa edizione.
L’Oef quest’anno parla di “Comunità in Movimento”: sono le comunità – territoriali, ideali, indigene o contadine; di donne in lotta, comunità di pace, LGTB, in difesa di fiumi, di valli incantate o dei diritti dei più deboli… – che concentrano la più forte capacità di resistere e ricreare, di produrre un cambiamento del mondo di in cui viviamo. Al di là degli Stati nazione, delle democrazie fittizie; del capitale e dei dispotismi: sono le comunità in cammino che come enzimi reagiscono, recuperando il senso profondo della solidarietà e costruendo l’economia che vogliamo.
Saranno cinque giornate, dal 30 maggio al 3 giugno al Parco Santa Chiara, ricche e dense di discussione e confronto: inizieremo dalla disgregazione del tessuto sociale e dalla difficoltà di ricomposizione delle comunità locali causate dal sistema economico e sociale neoliberista; di comunità atomizzate che a volte si ricompattano su basi identitarie solo per riversarsi in una perversa guerra tra poveri.
Metteremo a confronto i percorsi di resistenza ed autonomia delle comunità latinoamericane, rispetto ad alcune virtuose esperienze dell’Italia. Analizzeremo il protagonismo e la forza propulsiva dei movimenti di donne in Colombia, nel mezzo delle difficoltà del processo di pace; affronteremo il conflitto in Kurdistan e in Medio Oriente, ma anche la sfida al potere del confederalismo democratico della Rojava, nella Siria del nord, come possibile alternativa politica, culturale e sociale alla guerra globale e ai fondamentalismi. Prenderemo in analisi quei soggetti tecnocratici che oggi tentano di sostituirsi al welfare, legando la questione al tema del reddito di cittadinanza, chiedendoci se questo possa essere un nuovo e possibile strumento di autodeterminazione e di riconquista della ricchezza socialmente prodotta. E chiuderemo il Festival aprendo i nostri orizzonti di significato ai movimenti di nuove Comunità possibili.
L’Oef 18, per tessere un racconto fatto di una complessità di esperienze concrete e testimonianze, di pratiche e di valori, di voci fuori dal coro che non sentirete nelle grandi conferenze, né leggerete nei giornali mainstream; di relazioni ed azioni che, creando comunità, trasformano l’economia attorno alle reali esigenze e ai bisogni dell’essere umano e dell’ambiente.
Come ogni anno, il festival è laboratorio e socialità. Attività, workshop, concerti: perché l’Oef nelle sue pratiche di costruzione collettiva, nell’incontro tra le differenze, vuole essere già, nel suo territorio, una Comunità in Movimento.