Lettera a sostegno del Centro sociale Bruno

Esponenti autorevoli del mondo culturale, artistico, musicale e della solidarietà trentina chiedono che “l’esperienza del Bruno possa continuare nello spazio che hanno recuperato“.

Ringraziamo Quinto Antonelli – e tutti i/le firmatari/e – per questa importante iniziativa di sostegno.

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Stiamo vivendo con preoccupata apprensione lo sfratto intimato al Centro sociale Bruno che provocherebbe la chiusura di uno dei pochi luoghi di cultura e di aggregazione giovanile esistenti in Provincia. Ci si permetta di insistere su questo punto. Uno dei problemi più acuti presenti nelle realtà urbane come in quelle periferiche è dato dal disagio, disorientamento, solitudine delle giovani generazioni. Ciò che preoccupa non è solo il consumo di alcol e droghe, ma la “desertificazione” delle esperienze di vita.

Va da sé che la proposta / risposta del Centro sociale Bruno non può e non vuole essere l’unica: il nostro pensiero va anche alla ricca galassia delle associazioni trentine, al mondo del volontariato cattolico e non. Anche queste realtà vanno apprezzate e sostenute con la dotazione di strutture. Tuttavia, il Bruno si è inserito in questo pluralismo con un suo profilo politico accentuato ed è diventato un luogo di riferimento per quei giovani che faticano a trovare nei partiti di sinistra e forse anche nella “forma-partito”, uno spazio (una casa) per il loro impegno politico e culturale e per la loro tensione internazionalista.

Così il Centro sociale è diventato in questi anni un luogo di cultura e socialità, con la presentazione di libri (non solo di politica, ma anche di economia, storia, letteratura), spettacoli teatrali, dibattiti, approfondimenti teorici (nell’assenza di “scuole di partito”). Gli spazi sono stati utilizzati per l’integrazione dei rifugiati con i corsi di italiano, per l’accoglienza di persone senza tetto, per ospitare altre associazioni come i gruppi d’acquisto solidale e popolare.

Il fatto che il Centro sociale Bruno faccia riferimento ad una concezione del mondo che, sbrigativamente, chiamiamo di sinistra non può e non deve essere di ostacolo per una amministrazione di diverso colore politico. La vita democratica, per sua stessa natura, prevede una moltiplicazione delle testimonianze (e delle militanze) politiche e ideologiche, una disseminazione di luoghi di socializzazione, mai, in nessun caso, una sottrazione. Tanto che nel caso di chiusura del Bruno, la perdita, l’impoverimento culturale e politico, sarebbe dell’intera società trentina, non solo e non tanto di una sua parte.

Pensiamo inoltre che il Centro sociale Bruno interpreti un modello di associazionismo culturale diverso e un modo differente di rapportarsi con l’ente pubblico, ovvero capace di sottrarsi alle costrittive logiche del “contributo”.

L’edificio che oggi ospita il Bruno era stato fino al 2013 uno spazio abbandonato e cadente: dato in comodato d’uso all’associazione Commons, è stato recuperato con il lavoro volontario dei soci. Da questo punto di vista è dunque un esempio virtuoso di come si possa rigenerare il patrimonio urbano inutilizzato e a rischio di degrado per promuovere la partecipazione giovanile (ma non solo).

L’attuale salone concerti

Risulta inoltre che il Centro sociale abbia sempre pagato le sue utenze di acqua, luce e gas e restituito il prestito sociale che Patrimonio del Trentino aveva concesso per alcuni lavori di sistemazione della struttura.
A quanto sappiamo lo sfratto sarebbe legato ad un piano di riqualificazione dell’intera zona che a tutt’oggi, però, risulterebbe ancora privo di un progetto definito e di una previsione di spesa. Dunque di là da venire.

In conclusione, chiediamo che l’ingiunzione di sfratto venga ritirata e venga concessa agli attuali gestori la possibilità di continuare ad usufruire dello spazio che hanno recuperato dallo stato di abbandono in cui si trovava.

Firmatari:

  • Quinto Antonelli, storico
  • Maria Vittoria Barrella, attrice
  • Claudio Bassetti, presidente Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza) regionale
  • Marcello Farina, filosofo
  • Max Fontanari (Rebel Roots), musicista
  • Walter Nicoletti, giornalista
  • Vincenzo Passerini, ex presidente Cnca
  • Marco Pertile, professore associato di diritto internazionale
  • Fabrizio Rasera, storico
  • Maria Rosa Mura, fondatrice “Il Gioco degli Specchi”
  • Tersite Rossi, scrittori
  • Paolo Tonelli, cooperatore
  • Michele Toccoli, docenti senza frontiere
  • Camillo Zadra, storico

Per aderire:
adesioneletterabruno@gmail.com

Adesioni:

  • Marilena Zanetti
  • Massimiliano Pilati, Movimento Nonviolento del Trentino
  • Simone Floresta, musicista (the sQuirties, dmanisi)
  • Omar Onnis, scrittore
  • Sarah Cappello, insegnante
  • Overground Collective – Siamo un collettivo di musicisti e organizzatori di eventi dell’underground regionale e a nome di tutte le bands, artisti e musicisti che in questi anni si sono esibiti su quel palco chiediamo venga lasciato quello spazio alla collettività. Crediamo fermamente nell’importanza della musica live come forma di cultura e aggregazione e sicuramente senza il centro sociale la città ne risentirà davvero tantissimo.
  • Jacopo Zannini, Consigliere Circoscrizionale Centro Storico Piedicastello
  • Lorenzo De Preto, aderisco personalmente e con me porto l’adesione e tutto il sostegno del comitato territoriale Arcigay del Trentino alla lettera oggi pubblica e all’appello “Bruno non si caccia”
  • Roberto Bortolotti, Architetto
  • Matteo Facchini, musicista
  • Sonia Migliorati, danzamovimentoterapeuta
  • Silvia Gelmini
  • Giulia Fattoretti
  • Renata Attolini, segretaria provinciale di Sinistra Italiana, insegnate e sociologa
  • Giacomo Porta
  • Elena d’Amore
  • Giordano Grassi
  • Giulia Dal Santo, Ricercatrice Università di Trento
  • Chiara Sità, Docente di Pedagogia Università di Verona
  • Federico Betta, Videomaker: vorrei darvi tutto il mio sostegno, siete un luogo bellissimo
  • Gianfranco Furlani
  • Leonardo Bresolin: anche io,con queste poche parole, voglio dare il mio sostegno al centro sociale Bruno, un luogo di incontro, cultura e socialità che non va chiuso! La politica non va fatta colpendo chi promuove attività e porta benefici alla città, ma impegnandosi a risolvere i problemi reali e quotidiani dei cittadini, in maniera costruttiva per la collettività! W il Bruno
  • Raul Marciano: da cittadino di Bolzano solidarizzo con il centro sociale Bruno e auspico che possa continuare ad essere luogo di aggregazione e produzione culturale
  • Luigi Sardi, giornalista: Il Bruno deve restare. Come luogo d’incontro, di aggregazione, socializzazione, dibattiti. Tempo addietro vi avevo lasciato all’ingresso, il mio indirizzo mail per continuare la mobilitazione contro lo sfratto. Che deve essere scongiurato. Al Bruno, quello con il famoso dipinto, avevo presentato la storia dei due Cermis e del sessantotto. Aggiungete la mia firma. Ciao a tutti voi
  • Sergio Matteotti, Circolo Culturale L’ Allergia Ravina
  • Claudio Moggio: continuate così
  • Magda Calmasini, madre e nonna, attivista trentina
  • Stefano Ischia, giornalista
  • Aizo sinti e rom onlus conosce l’attività del Centro Sociale Bruno e la qualità dell’impegno per la promozione di una giustizia sociale dove la diversità culturale e non, possano rappresentare una delle ricchezze del territorio. Bruno ha aiutato i nostri giovani a pensare che esiste un “altro” a riconoscerlo, a conoscerlo e a provare a confrontarsi. Bruno è un’esperienza unica per il Trentino, utile alla comunità e da non interrompere. Sosteniamo il Centro Sociale, contro la chiusura.
  • Giuliana Raoss, condivido e aderisco alla lettera che chiede di ritirare l’ingiunzione di sfratto al Centro sociale Bruno, permettendogli di proseguire nella sua attività culturale
  • Carmen Chiomento (Trento): condivido e sottoscrivo l’appello affinchè venga ritirato lo sfratto al centro Bruno. Ritengo che il Centro sia un prezioso luogo di cultura e di confronto per il territorio.
  • Anna Maria Belluccio: lasciateci uno dei pochi luoghi di aggregazione liberi della città.
  • Michele Pedrotti, ricercatore: do pieno supporto e la mia firma per la lettera contro lo sfratto. E vi ringrazio per il super festival di questo weekend! Ora e sempre resistenza!
  • Andrea Bortolotti, operatore sociale
  • Stefano Giongo
  • Piergiorgio Cattani – Presidente Futura PS: Tutta l’associazione politica che rappresento è con voi!
  • Claudia Merighi, vicepresidente Futura
  • Lucia Coppola, consigliera provinciale Futura
  • Giancarlo Sciascia
  • Fiorenzo Restelli
  • Alessandro Bridi
  • Katia Apolloni
  • Rossana, AltrAgricoltura Nord Est
  • Carmine Ragozzino, giornalista
  • Luigi Pettarin
  • Silvano Bert
  • Lucia Turco
  • Alessandra Giordani: Volentieri firmo questo appello perché servono gesti di solidarietà anche per chi… non fa del male a nessuno ! Anzi, si attiva per la comunità in molteplici modi e recupera… (dove gli altri cancellano o reprimono)
  • Piergiorgio Bortolotti: Convintamente chiedo anch’io che la vostra esperienza possa continuare a fecondare la realtà trentina.
  • Angela Musillo
  • Carlotta Concilio, Presidente | Collettivo S.O.L.E. : Siamo un giovane collettivo di Bologna che ha avuto il piacere di beneficiare della collaborazione con il C.S.A. BRUNO e desideriamo esplicitare la nostra solidarietà alla loro causa. Desideriamo che lo sgombero venga cancellato e il contratto di comodato rinnovato. I nostri migliori auguri a tutto il BRUNO.
  • Carlotta Concilio
  • Alice Dal Gobbo, Università di Trento, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
  • Lavinia Rossi e Giuseppe Ricozzi: Vorremmo partecipare al movimento che si oppone allo sfratto del centro sociale Bruno che in questi anni ci ha donato occasioni di riflessione e crescita, ma anche di semplice convivialità e incontro. Chiediamo quindi di partecipare alla raccolta firme che accompagna la lettera di sostegno al Bruno rivolta all’amministrazione provinciale.
  • Lina Buratti: il Centro Sociale Bruno rappresenta un punto di aggregazione ricco di stimoli culturali per i giovani, la sua chiusura porterebbe un grande vuoto dal punto di vista culturale e sociale
  • Iris Paoletti: mi associo a coloro che vogliono mantenere aperto il centro sociale in oggetto. Trovo sia importante come punto culturale e di incontro per i giovani.
  • Monica Ranzi
  • Franca Pagnozzi
  • Dott. Luca Dalvit, Funzionario archivista. Ministero dei beni e delle attività culturali. Soprintendenza archivistica e bibliografica del veneto e del Trentino Alto Adige.
  • Francesca Villa, ingegnere
  • Maria Giuliana D’Amore
  • Edoardo di Gennaro
  • Ornella Solinas
  • Romano Oss
  • Filippo Oncini
  • Dogs from the Grapes: siamo contro lo sfratto di uno degli ultimi spazi veramente liberi della nostra regione. Emiliano Andreolli, Marco Andreolli, Lucio Simonetti, Javier Spinella, Giuseppe Canali, Michael Benedetti
  • BozenSolidale aderisce all’appello e sta al fianco de@ compag@ del Bruno! Sabato ci saremo!
  • Collettivo Mamadou, Bolzano
  • Lina Ricci, bar nuovo paradiso
  • Stefano Isidoro Radoani
  • Daniele Cerbaro
  • Barbara Bertoldi, musicista insegnante e divulgatrice: Iniziativa coraggiosa, lodevole e utile all’inserimento alla condivisione e all’iniziativa di giovani con necessità di aggregazione … nel segno della necessità di rinnovare e forse in maniera pacifica contrastare nel momento attuale la omologazione generale politica e non solo, purtroppo culturale. Vi sostengo !
  • Lorenzo Turrini, studente universitario. Ritengo importante sostenere la continuazione delle attività culturali svolte perché permettono a molti giovani di confrontarsi e riflettere.
  • Nicola Zuin: vorrei sottoscrivere la lettera a sostegno del centro sociale, perché lo ritengo un grande patrimonio sociale, culturale e politico. Un patrimonio vivo di tutti noi. Molte volte in questi anni abbiamo lottato insieme per le stesse battaglie, molte volte abbiamo ballato, bevuto, discusso e lavorato insieme e ancora altre lotte e altre gioie avremo da condividere: adesso insieme diciamo che il Bruno non si caccia.
  • Associazione Tatawelo: perché ci conosciamo da tempo e luoghi come il vostro sono da difendere.
  • Mauro Milanaccio, psicoanalista
  • Renata D’Amico
  • Mirko Piffer, grafico e fotografo. La libertà di espressione dev’essere viva e va difesa, al contrario del modus operandi della nostra amministrazione provinciale leghista. Viva la provincia autonoma, abbasso la provincia automa
  • Giuseppe Barbareschi
  • Cristina Berlanda, Povo
  • Diego Detassis, da anni non vivo più a Trento, ma seguo da lontano il percorso del Centro Sociale e condivido a pieno la necessità della sua presenza attiva in città, per questo sottoscrivo la lettera di Quinto Antonelli.
  • Verdi del Trentino
  • Paola Rosà, giornalista e traduttrice
  • Camilla Ruzzu
  • Gianfranco “Gianco” Bettega, ricercatore a Primiero. Sottoscrivo quanto esposto dai firmatari ed aderisco all’appello da essi lanciato. Penso infatti che, anche in un futuro recupero dell’area urbana dove sorge l’edificio, il Centro Sociale Bruno possa essere uno dei protagonisti desiderabili. Non fosse altro che per evitare sterili operazioni di gentrificazione in mano ad archistar, come a suo tempo avvenuto al quartiere MuSe.
  • Comitato delle Associazioni per la Pace e i Diritti Umani di Rovereto: si associa all’appello per sostenere il Centro Sociale Bruno, in quanto spazio di aggregazione, cultura, solidarietà, dialogo e informazione.
  • Herman Lorenzi
  • Mattia Frapporti, ricercatore presso l’Università di Bologna. Con la mia firma porto anche l’adesione e il sostegno dell’Associazione Culturale BaBa, attiva a Volano e in Vallagarina: difesa e complicità assoluta con gli spazi sociali e con esperienze come quella del CSA Bruno!
  • Jacopo Nespolo, fisico
    Franca Bertagnolli, responsabile progetto di OFFICINA DE L’UCIA – SARTORIA SOCIALE di Astalli trentino Onlus, che per 5 anni è stata generosamente ospitata dal CS BRUNO con attività volte a ricucire relazioni tra giovani stranieri e trentini, implementando l’uso della lingua italiana attraverso pratiche collettive creative con alla base l’uso del cucito e della confezione di accessori e vestiti.
  • Chiara Maistri
  • Paolo Zanella, ex presidente Arcigay del Trentino
  • Graziella Facchinelli
  • Rifondazione Comunista del Trentino: aderiamo alla lettera e ribadiamo con fermezza che Bruno non si tocca
  • Cristina Mondini
  • Fabrizio Bettoni e tutta la banda di Cosmopolitan Greetings: sempre con voi in direzione ostinata e contraria, dalla parte del torto
    Sinistra die Linke dell’Alto Adige: aderisce con convinzione all’appello a sostegno del Centro sociale Bruno.
  • Davide Venturini (uno dei volontari di Sinergie Lagarine): aderisco alla lettera, il Bruno deve vivere.
  • Luciano Forlese, cantautore e musicista (Fan Chaabi, Duppy Conquerors)
  • Diego Freo
  • Gianmaria Stelzer: in bocca al lupo!
  • Elena Farruggia
  • Federico Zappini: credo che la situazione attorno al Bruno non abbia a che fare esclusivamente (e non è poco) con l’esperienza dello spazio di Piedicastello. Si tratta di uno degli inneschi possibili per ragionare su un’idea diversa di città, possibilità che ovviamente non riguarda la sola difesa – oggi fondamentale – dello spazio oggi a rischio sgombero ma di un’alternativa politica, sociale e culturale che si assume la responsabilità del futuro dello spazio urbano e dei suoi abitanti, sapendo coglierne – e dove possibile indirizzare – i cambiamenti in atto.
  • Davide Leveghi
  • Flavia Comai
  • Alberto Tomasi; ex preside: sottoscrivo volentieri l’appello di Quinto Antonelli
  • Franco Comai: desidero esprimervi la mia solidarietà per la lotta a cui siete costretti per ottenere i vostri diritti. Resistere resistere resistere
  • Stefano Zanella
  • Lorenza Erlicher, insegnante scuola infanzia
  • Mariaclaudia Bertossi
  • Francesco Vincenti, NO alla chiusura del BRUNO!
  • Gabriele Bertoldi, consigliere comunale di Riva del Garda: sottoscrivo la vostra lettera aperta, con i migliori incoraggiamenti.
  • Duccio Dogheria, storico dell’arte, Rovereto
  • Gaetano Gagliardi
  • Rete La Foresta – Accademia di comunità
  • Martino Iori
  • Nadia Delugan
  • Layla Betti
  • Tommaso Ulivieri: concordo assolutamente con le motivazioni della lettera. Il Bruno non si tocca!
  • Potere al Popolo del Trentino Alto Adige aderisce all’appello. Il Bruno non si tocca!
  • Paolo Fanini – musicista e regista
  • Gabriella Morassi
  • Claudio Robol, avvocato: aderisco alla lettera con cui si chiede l’interruzione della procedura di sfratto del centro sociale.
  • Giovanna Luisa Rama: che il Bruno rimanga aperto…Che lo si migliori, che lo si aiuti e lo si affianchi. Scegliere di annullare è sempre la scelta più facile: è più facile abbattere che costruire. Lo fanno gli schiavi che si credono liberi come ci dice Rodari
  • Laura Ciaghi
  • Carmen Garbari
  • Elisa Bellè, ricercatrice, Università di Trento
  • Marisa Biasi
  • Lorenzo Pezzani, docente, Università di Londra
  • Circolo ARCI “Ugo Winkler” Brentonico: sosteniamo l’iniziativa di coloro che hanno sottoscritto per primi la lettera di sostegno del centro sociale bruno, sperando che una grande adesione da parte di una cultura libera possa far si che il bruno possa continuare a far nascere e sostenere idee di libertà e uguaglianza.
  • Francesco Bendetti: che la vostra esperienza come luogo di confronto e aggregazione possa continuare a lungo e anche in futuro, per quel che posso vi sostengo e vi faccio i migliori auguri sottoscrivendo questa lettera dalla lontana Tanzania. Grazie di tutto quello che avete fatto in questi anni
  • Edoardo Meneghini, Presidente Consiglio degli Studenti, Università di Trento: attraverso le proprie attività ed eventi, il Bruno si fa germogliatore di aggregazione e cultura, nella città di Trento. In quanto tale va salvaguardato e riconosciuto per l’importante valore aggiunto che riesce a dare alla città. Si tratta, inoltre, di un esempio virtuoso di riqualificazione di un’area altrimenti dismessa, che potrebbe aprire la strada ad altre iniziative di questo tipo, che portino i cittadini e le cittadine stessi/e a contribuire alla manutenzione, al miglioramento e alla creazione di nuovi luoghi, per tutti e tutte.
  • Linda Martinello, insegnante: vorrei unirmi al coro delle voci che stanno chiedendo di poter continuare a portare avanti il progetto del Bruno!
  • Ilaria Faccin: vi mando l’adesione la mia adesione alla lettera contro lo sfratto dell’associazione di cui sono presidente: Rosa Parks Associazione di promozione sociale (Chiuppano-VI)
  • Vincenzo D’Andrea: aderisco alla lettera a sostegno del Centro sociale Bruno. Penso che il Bruno sia una realtà importante per la città di Trento!
  • Carla Pontalti
  • Stefano Turrini
  • Martina Ardusso dal Piemonte: ho seguito questa iniziativa e non so quanto la mia adesione possa essere utile ma voglio provare lo stesso a scrivervi. Vi starete chiedendo come una ragazza piemontese conosca il Bruno… Ormai tre anni fa sono stata a Trento e in comuni limitrofi per una specie di vacanza in cui ho collaborato per ben due volte con i ragazzi della Sartoria Sociale, proprio lì, al Bruno. Fino ad allora avevo sempre e soltanto sentito parlare dei centri sociali ai tg, quella era la prima volta in cui ne vedevo uno. Incuriosita avevo fatto un giro nella sala a piano terra e ne ero in realtà rimasta colpita in positivo. Infatti non pensavo che esistessero posti del genere. Detto ciò, il Bruno sarà sempre un pezzetto del mio cuore, vuoi per le bellissime esperienze trascorse lì, vuoi per le persone che vi ho conosciuto. Spero che questo posto che ammiro non venga chiuso e abbattuto perché i punti saldi di molti giovani come me sono proprio questi posti in cui ci si ritrova spesso con persone che la pensano come noi e spesso tutto ciò ci fa sentire meno soli e compresi. Forza Bruno!
  • Milena Bassoli, bibliotecaria
  • Francesco Da Riva: aderisco anche io come semplice lavoratore e cittadino all’appello in favore di una delle pochissime iniziative di base del trentino.
  • Francesca Bonadiman
  • Maria lena Esposito, maestra di scuola elementare ora in pensione
  • Benedetta Magalotti
  • H. Magalotti, aderisco e sostengo, perché “nessuno ha il diritto di obbedire.” H.Arendt
  • Antonio Marchi: Alla “tana” dell’orso (Bruno). Figli del consumismo e della cultura di massa, pragmatici ed idealisti o Figli di un “Dio minore”?Capaci di progettare un lontano futuro e di cogliere l’immediatezza di un hamburger con patatine?Loro parlano di politica e di spettacolo con la stessa intensità, la stessa equi-distanza, spesso con la stessa sufficienza e presunzione di crederci davvero. Ci sanno fare e negli anni lo hanno dimostrato (dalla “tana” di via Roma, al parcheggio ex Zuffo, allo studentato ex Majer, alla ex dogana, all’attuale residenza di Piedicastello: anni di lotte e di grandi eventi che hanno cambiato la città (in meglio) con la cultura del conflitto-confronto, senza suicidarsi alla lotta dura dello scontro fisico.Stare in gruppo è un rito che non sacrifica tuttavia un certo edonismo egoistico e uno spiccato senso d’identità. Emergenti quanto basta, non necessariamente esibizionisti, non sono esistenzialisti a tempo perso e non amano le geometrie mentali, ma il comunicare li interessa da vicino, anche se spesso la filosofia del “darsi da fare” si sostituisce prepotentemente alla filosofia “del capire”. Poco legati ai partiti, ma politicizzati, abbastanza da rendere impossibile identificarli con quello che succede nel “Palazzo”: “basta con i bla, bla, bla della politica con i suoi effetti speciali elettoralistici e i suoi scheletri nell’armadio”. Sono smodatamente personali ed impersonali allo stesso tempo.In amore sembrano essere leali e concreti, a volte un po bugiardi, ma quasi mai invidiosi.“Abbiamo il mito dell’autosufficienza a tutti i costi, tranne poi sentirci soli, ma l’ancora di salvezza resta l’autoironia del dirsi, facciamo :“ ho degli obiettivi precisi, solo che non so quali sono”. Famiglia, casa , amore, matrimonio: i porti sicuri cui approdavano gli adolescenti di ieri certi di trovare tranquillità, non garantiscono più ne un rifugio, ne stabilità: cerchiamo altro. Non si parla più di parità uomo donna, la si da per scontata, tranne poi dare per scontato anche i piatti “in vacanza insieme” li fa lei e, solo se costretto, un lui riluttante e pieno di rimpianti per il rassicurante maschilismo e per la vecchia divisione dei ruoli: “ io Tarzan, tu Jane”. Si sogna di viaggiare: stare in giro mesi, non importa se in vacanza, a studiare o a lavorare, l’importante è conoscere gente, altre culture, situazioni diverse. Convinti che le lingue siano un lasciapassare per il futuro. Convinti di restare al sano protagonismo del quotidiano, trasformismo e consumismo non sono credi, ma a volte necessità vitali per sopravvivere nel mondo della “società dello spettacolo”.Rivoluzionari quanto basta: anche se ai grandi ideali, troppo lontani, preferiscono gli obiettivi piccoli e raggiungibili. La lotta che impegna un po’ tutte e tutti al Centro Sociale “Bruno” è il quotidiano spenderci “per………..” . All’indipendenza, alla libertà, all’autodeterminazione, alla difesa della terra (oltre al capire “cosa veramente è importante”), c’è l’impegno di non mollare sui diritti, sull’antifascismo, sulla lotta al razzismo e al sessismo per una condizione che permetta tutti di vivere in dignità, quella dignità che a tanti manca: “tutti dovrebbero essere trattati come esseri umani qualsiasi sia la loro provenienza, il colore della pelle, il loro credo religioso”. Lasciamoci con un auspicio comune di “esseri umani” consapevoli che rimangono “umani”anche quando sono “contro”, perchè ragione e torto si danno la mano e non sempre essere “contro” è male. Non c’è altro insegnamento: raggiungere il proprio ideale pur sapendo, come sapeva Emily Dickinson, che “ la lentezza del cammino nella brevità della vita, ha in ognuno il proprio ideale assoluto, che lo deve raggiungere da solo con fatica e coraggio”; mentre Mauro Rostagno aggiungeva: “ci si libera solo da se. E se c’è anche un movimento è a crescere. Perchè se uno nasce in un periodo povero di movimenti, che fa aspetta?”.Nella minuscola terra dove noi abitiamo, non c’è potere politico (legittimo o no) che ci possa sgombrare o zittire perchè NOI facciamo a buon diritto parte di una società che ci ha accolti e che abbiamo cercato di rendere migliore.Adelante “Bruno”.
  • Valter Filippini
  • Francesca Aste, musicista e docente a Trento
  • Giulio Auciello, insegnante
  • Paolo Belloni
  • Claudio Ferlan, storico
  • Alessandro Biaggioni
  • Erika Hilde Frisan
  • Alessandro Genovese
  • Chiara Pasquato, insegnante