10-12 settembre | Parco Santa Chiara – Trento
“El mundo que queremos es uno donde quepan muchos mundos. La Patria que construimos es una donde quepan todos los pueblos y sus lenguas, que todos los pasos la caminen, que todos la rían, que la amanezcan todos”
(EZLN: 01/01/1996).
Non è stato facile decidere se e come fare l’edizione 2021 dell’OltrEconomia Festival.
Ma siamo uno spazio collettivo, e anche in questi molti mesi di silenzio non abbiamo mai smesso di essere laboratorio sociale e politico.
Insieme, praticando la parola e l’utopia, abbiamo capito che volevamo e dovevamo esserci: per costruire quel luogo di confronto e crescita che l’Oef ogni anno prova a mettere a disposizione e contribuire ad un necessario lavoro di cura del nostro tessuto sociale, umano, etico, che partisse innanzitutto dalla capacità di ascolto reciproco e di critica costruttiva.
L’edizione di quest’anno – per la prima volta a settembre e non in contemporanea con il festival dell’Economia di Trento – più breve, ma non meno incisiva, vuole immaginare AltriMondi Possibili: un titolo che è segno della visione politica che ci appartiene e un chiaro omaggio alla rappresentanza delle comunità zapatiste in viaggio verso l’Europa, di cui una piccola delegazione ha già toccato a giugno le coste, approdando con il veliero “La Montaña” a Vigo, in Spagna.
Consapevoli del momento storico di profondissime crisi che stiamo attraversando, dobbiamo ampliare le nostre prospettive posizionandoci con decisione dalla parte del cambiamento, mettendo al centro i valori e le lotte che da sempre fanno parte del nostro DNA politico, a partire da alcune considerazioni imprescindibili: non separare emergenza climatica-ambientale e pandemia e valorizzare invece l’interdipendenza fra tutte e tutti, rifiutando la colpevolizzazione del singolo e il conflitto orizzontale, da sempre grandi armi del sistema neoliberista.
Mai come ora è chiaro come la salute sia stata resa schiava del profitto, ed i governi abbiano derogato all’equità, promuovendo una visione del mondo classista ed escludente, dove nazioni arricchite si arrogano il diritto di fare elemosine ai Paesi che non possono vantare o acquistare la proprietà intellettuale dei vaccini e delle cure per il Covid19.
Diseguaglianze e spaccature che si sono riverberate anche sulla nostra società, ampliando divari che vorremmo superati e che invece continuano a persistere: lavoro, genere, diritti, hanno mostrato la loro fragilità di fronte alla pandemia e fuori dalla retorica di “grande livellatrice” – di fronte ad una malattia di diffusione globale siamo tutte e tutti ugualmente esposti – hanno rivelato inevitabilmente l’asimmetria insita nel nostro ordine sociale.
L’Oef21 sarà attraversato dalle voci di chi in questi mesi non ha mai taciuto le contraddizioni che stiamo vivendo, di chi ha denunciato e scritto contro lo sfruttamento del pianeta e la messa a profitto di tutti i corpi (umani e non), e la finanziarizzazione della Terra, di chi ha continuato a lottare e costruire piattaforme di critica immaginando una società della Cura come spazio rivoluzionario e del cambiamento.
Apriranno il festival il prossimo 10 settembre alle 18.00 Vittorio Agnoletto, medico e politico, insieme alla Prorettrice alle Politiche di Equità e Diversità dell’Università di Trento Barbara Poggio e ad Alberto Zoratti, presidente di Fairwatch ed esperto di economie solidali.
Sabato 11 settembre ci accompagneranno, fra gli altri, l’economista Monica di Sisto e la ricercatrice e saggista Cristina Morini, mentre domenica 12 settembre interverrà il
il giornalista e scrittore Stefano Liberti, che presenterà il suo ultimo libro.
Ci sarà anche Rise Up 4 Climate Justice per presentare l’appuntamento della Pre-COP26 di Milano; si parlerà di antispecismo con Aldo Sottofattori e Chiara Stefanoni, e non mancherà un contributo internazionale, con lo scrittore e politologo Raul Zibechi, in collegamento dall’Uruguay.
Molte saranno le occasioni di interrogarsi collettivamente su misure e pratiche che stanno caratterizzando indelebilmente la nostra esistenza – il green pass, le limitazioni, domande e risposte su ciò che significano oggi libertà e convivenza.
L’Oef21 accoglierà raccolte firme, ed appoggerà campagne politiche.
E lo farà alimentando come ogni anno quel villaggio auto-organizzato che l’Oef magicamente fa vivere, dove trovano posto anche la buona musica, il cibo agroecologico, vegano e vegetariano, l’attenzione per le filiere e l’artigianato locale, il riuso ed il riciclo. Ci saranno le dirette di Radio Sherwood e le interviste quotidiane di Radio Cura, gli articoli sui media indipendenti e come sempre la partnership con Globalproject.
Anche di fronte alle nuove “emergenze” noi ci siamo e vogliamo esserci per far crescere gli altri mondi possibili.
Tessere nuove forme organizzative.
Articolare azioni che generino nuova etica e politica liberatrice.
E se in altre parti del mondo sono i movimenti indigeni, contadini o urbani, che mescolano i propri passi con chi difende l’acqua, la Natura, i beni comuni, i diritti di ogni specie , anche noi siamo per valorizzare l’autonomia di azioni collettive, riprendendoci la cultura, l’educazione, l’identità propria di comunità e settori sociali.
Per essere noi stessi AltriMondi possibili.