Cineforum Universitario

🍿TORNA IL CINEFORUM DEL MERCOLEDÌ!

🍻Apertura ore 18:00 con birrette e aperitivo

🎞️Inizio proiezione ore 19:00

🗣️Dibattito dopo la proiezione

💖Dal 6 novembre al 4 dicembre una rassegna interamente dedicata a questioni di genere: da una riflessione sul consenso e l’importanza dell’educazione sessuale, passando per i processi di scoperta e affermazione dell’identità di genere e l’importanza delle comunità queer, fino ad arrivare a un’analisi delle forme in cui si concretizza la violenza fisica e istituzionale sui corpi delle donne.

🔮6.11 – IL SABBA

Ambientato nel 1609 nei Paesi Baschi, il film ripercorre la vita di un gruppo di ragazze accusate di stregoneria, presentando la violenza sistemica perpetuata dall’Inquisizione nei confronti delle donne, la demonizzazione della figura femminile e dei rapporti di solidarietà nelle comunità.

🌈13.11 – MY POLITICAL BIOGRAPHY: ORLANDO

Un film ispirato all’opera di Virginia Woolf. Attraverso un viaggio temporale collettivo, evidenzia l’assurdità delle norme di genere vigenti nella nostra società patriarcale e eteronormativa, creando una riflessione poetica e meditativa sull’identità e la politica del corpo.

🧚‍♀️20.11 – LE FATE IGNORANTI

Dopo la morte del marito Massimo, Antonia scopre tra le sue cose un quadro firmato “Le fate ignoranti” che la porta a scoprire dell’amante di Massimo, Michele, e della comunità queer di cui fa parte. Questi nuovi incontri le faranno scoprire una realtà diversa e la porteranno a nuove scoperte sulla sua sessualità.

🌸27.11 – HOW TO HAVE SEX

Il film segue tre amiche in una vacanza estiva a Creta, tra feste sfrenate e voglia di trasgressione. Mentre cercano divertimento e libertà, si trovano ad affrontare i confini del consenso e della scoperta personale. Un racconto crudo e intenso di crescita e vulnerabilità.

🌺4.12 – LA MOGLIE PIÙ BELLA

Liberamente ispirato alle vicende di Franca Viola: nella Sicilia degli anni Sessanta, la figlia di due contadini viene violentata dall’uomo che la corteggia e decide di denunciarlo invece di sposarlo, come l’usanza vorrebbe.