Martedรฌ 15 ottobre al Centro Sociale Bruno a Trento, una partecipata assemblea alla quale hanno aderito una molteplicitร di realtร sociali e politiche regionali (a fondo pagina le adesioni), nonchรฉ singole persone interessate, ha sancito lโurgenza della ripresa di una articolata campagna โNo CPRโ, contro l’ipotesi di costruzione di uno o due Centri di detenzione per migranti, in qualsiasi luogo di questa regione e altrove.
I motivi per cui opporsi ai CPR – moderni lager dove trattenere fino a 18 mesi persone che non hanno alcuna pena da espiare, ma sono solo sprovviste di un titolo di soggiorno o addirittura richiedenti asilo – sono emersi chiaramente nel corso degli interventi: sono di natura politica, di diritto e giustizia sociale e sono in continuitร con la riuscita manifestazione dello scorso autunno di Bolzano.
I CPR in quanto luoghi di sofferenza, abbandono e abusi non possono coesistere con un’idea di societร basata sul diritto e l’uguaglianza: l’assemblea rifiuta qualsiasi ipotesi di centro detentivo per migranti anche se di piccole dimensioni e gestito a livello locale, perchรฉ “non c’รจ un modo giusto per fare una cosa che giusta non รจ”.
Inoltre, i soldi spesi per la sua costruzione e gestione sarebbero sottratti al welfare e in particolare al sistema di accoglienza e inclusione sociale, che ha giร subito un processo di smantellamento da parte della giunta Fugatti, di cui si vedono quotidianamente gli effetti con un sempre maggior numero di persone abbandonate e marginalizzate.
La prospettiva perciรฒ non puรฒ che essere abolizionista, i CPR non sono riformabili: tale principio si รจ ritenuto debba essere ribadito anche in considerazione dell’imminente introduzione (da aprile 2026) del nuovo Patto europeo sulla migrazione che prevede che la detenzione amministrativa sia allargata a tutti i richiedenti asilo, compresi minori e persone vulnerabili, in strutture che seppur non denominate CPR, non avranno nulla di diverso da esso.
Infine, il nuovo disegno di legge n. 1660 del Governo Meloni imprime unโulteriore stretta repressiva rispetto alle proteste interne ai CPR, fino ad oggi le uniche azioni efficaci che siano riuscite a chiudere almeno temporaneamente i Centri. Un disegno governativo che si palesa nel contempo verso lโintera societร , puntando su punizioni piรน dure e nuovi reati, contro ogni forma di dissenso e di lotta (dallโemergenza abitativa, alla crisi ecologica fino ad arrivare ai luoghi di lavoro).
Lโassemblea si รจ proposta fin da subito di promuovere incontri informativi sui CPR e sul DDL n. 1660 nell’intento di creare consapevolezza e allargare il fronte di opposizione: una processualitร di momenti pubblici che attraversino i luoghi del sapere e della formazione, coinvolgendo la societร civile nel suo insieme, e sappiano sollecitare anche una discussione a livello istituzionale e una presa di posizione di netta contrarietร .
Sono state infine raccolte le indicazioni emerse dallโassemblea nazionale โNo CPRโ di Bologna che ha, al momento, individuato una giornata di iniziative territoriali da svolgersi entro la fine dellโanno e una mobilitazione trans-adriatica contro lโaccordo Italia-Albania.
Al tempo stesso si ritiene importante stringere connessioni con gli altri territori dove sono in corso campagne specifiche – come ad esempio quella portata avanti dalla Rete milanese Mai piรน Lager – No ai CPR con la quale si sensibilizza i medici circa l’impossibilitร โdellโidoneitร al trattenimentoโ – e mobilitazioni No CPR, partecipando alla manifestazione del 1ยฐ novembre a Torino contro la riapertura del CPR di Corso Brunelleschi, chiuso dal 2022 grazie alla protesta interna dei detenuti.
Lโassemblea si รจ conclusa con la consapevolezza che lโobiettivo della mobilitazione deve essere rivolto alla chiusa di tutti i CPR, e in generale di tutti i luoghi preposti al trattenimento amministrativo, e al rifiuto all’istituzione di nuove strutture con funzioni analoghe, che mai potranno garantire la tutela dei diritti e della dignitร umana. Lโefficacia della mobilitazione รจ subordinata ad unโazione quotidiana e chirurgica che non puรฒ prescindere da:
– autoformazione e sensibilizzazione per costruire unโinformativa che coinvolga il maggior numero di persone possibile riguardo alla realtร dei CPR;
– unโopera costante e concreta, che accompagnandosi a forme di protesta quali presidi e manifestazioni, ponga i riflettori sulla mancata accoglienza nel nostro territorio e sullo smantellamento quotidiano delle politiche finalizzate allโinclusione sociale dei migranti e dei richiedenti asilo;
– un lavoro di prossimitร con le persone direttamente colpite da queste politiche escludenti e securitarie di modo che lโattenzione non sia posta sul protagonismo degli attivisti ma sui soggetti reali.
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Le realtร aderenti:
Assemblea Antirazzista Trento
Bozen Solidale
Centro Sociale Bruno
Spazio autogestito 77
Scuola di italiano Libera La parola Trento
Collettivo Mamadou
Gruppo Trentino con Mimmo Lucano
CucinaCultura
SOS Bozen
Scioglilingua Bolzano
Alleanza Verdi e Sinistra del Trentino
Sinistra die Linke
Ambiente e Salute โ Umwelt und Gesundheit
Unione Popolare Alto Adige
LINX
Rifondazione Comunista (Trentino e Alto Adige)
Pace Terra Dignitร Alto Adige
OMAS GEGEN RECHTS โ Bozen
ANPI (Trentino e Alto Adige)
Rete dei diritti dei senza voce
Mediterranea Trento
Centro Pace ecologia e diritti – Rovereto
Il Gioco degli Specchi APS
Associazione Oratorio S.Antonio