Sabato 13 aprile 2024 ore 15.00 – ritrovo in Piazza Duomo a Trento
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Siamo coloro che stanno subendo le conseguenze di un’emergenza abitativa senza precedenti provocata da politiche abitative inadeguate.
Siamo famiglie a rischio sfratto da privati o da Itea che non trovano alternative sul libero mercato in quanto discriminate per la presenza di minori o per il proprio background.
Siamo famiglie rimaste senza alloggio che, per questo motivo, sono state separate.
Siamo pensionat* che non riescono più a pagare bollette maggiorate anche del 200%.
Siamo coloro che aspettano una casa di edilizia pubblica da vent’anni, mentre Itea ne ha accumulate oltre 1.400 di sfitte.
Siamo quell* che fanno fronte ad affitti o mutui che rappresentano oltre la metà dello stipendio.
Siamo coloro che abitano in case sovraffollate, cadenti o insalubri.
Siamo giovani tra i 25 e 35 anni che vivono ancora con i genitori perché i salari bassi e il lavoro precario non ci permettono di sostenere un affitto o di accedere ad un mutuo.
Siamo lavoratori e lavoratrici costretti a dormire da amici e amiche, in macchina, sotto i ponti o nei dormitori per senzatetto, anche se disponiamo di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Siamo studenti e studentesse che pagano oltre 350 euro per una stanza perché mancano studentati pubblici.
Siamo adulti con disabilità abbandonati dalle istituzioni e discriminati sul libero mercato.
Siamo coloro che subiscono la turistificazione selvaggia del Trentino, che vedono i beni comuni e le proprie tasse usate per organizzare eventi, offrire servizi, “promuovere il territorio” e tante altre amenità che attirano sempre più turisti e producono un tipo di turismo che a noi porta invece solo salari insufficienti e un mercato immobiliare stagnante e con prezzi alle stelle. Siamo favorevoli alle tutele e alle garanzie per chi affitta alloggi con contratti di lungo periodo, ma non siamo disponibili a subire ancora le conseguenze degli affitti incontrollati, spesso in nero, a turisti.
Noi tutt* abbiamo deciso di dire basta. Viviamo situazioni diverse, ma tutt* siamo accomunati dallo stesso problema: la mancanza di concrete tutele del diritto all’abitare in Trentino.
Se non resistiamo e ci opponiamo a questa profonda ingiustizia, continueremo a vivere come schiav*: senza casa, senza sanità, senza istruzione, senza famiglie, senza certezze per la vecchiaia. Continueremo a lavorare in una terra che non ci garantisce neppure un tetto sotto cui riposare, perché le case sono riservate solo ai turisti e l’edilizia pubblica viene smantellata di giorno in giorno, mentre a nessuna istituzione importa se minori, persone con disabilità e anziani finiscono in strada.
Dobbiamo mobilitarci ora!
La Provincia dice da mesi ormai di voler “risolvere l’emergenza casa”, di cui è stata costretta a prendere atto dopo quasi due anni di picchetti e mobilitazioni, ma continua imperterrita a non volersi far carico delle situazioni reali. Sino a quando non si parte da ciò che vivono centinaia di nuclei familiari in emergenza abitativa, sino a quando non si agisce nella logica del passaggio “da casa a casa tutelando l’integrità dei nuclei familiari”, si continuerà a violare un diritto fondamentale. Come se ciò non bastasse, la situazione è destinata a peggiorare con ulteriori sfratti da Itea per le morosità dovute alle bollette spropositate che hanno travolto gli inquilini dell’edilizia pubblica.
Abbiamo sempre cercato la mediazione e di essere propositivi, ma dal lato istituzionale abbiamo solo incontrato poca propensione al dialogo, incompetenza e vane promesse. Ribadiamo la nostra disponibilità al confronto, ma non intendiamo subire in silenzio la negazione del diritto all’abitare e a condurre un’esistenza dignitosa.