Venerdì 27 gennaio sono previsti due sfratti da due alloggi ITEA nel comune di Trento.
Uno è quello di Luciano Vitelli, il pensionato di 66 anni che per l’inesorabile e spietata macchina burocratica di ITEA si trova sotto sfratto nonostante la sua età (https://csbruno.org/2023/01/12/a-rischio-sfratto-itea-dopo-una-vita-di-lavoro/.
L’altro è quello della famiglia Njahi, composta da madre, padre e tre figli minori. ITEA li vuole cacciare dall’alloggio assegnato d’urgenza nel 2014 perché il loro contratto è scaduto e non più rinnovabile come prevede un ingiusto regolamento. La famiglia che ha sempre pagato l’affitto e le spese condominiali sta cercando una nuova locazione ma nulla emerge dal libero mercato: i proprietari di casa, oltre ad aver alzato considerevolmente il costo degli affitti per incrementare la loro rendita privata, preferiscono fare affari con studenti e turisti, rendendo così inaccessibili gli alloggi per una famiglia monoreddito, tanto più se ha un cognome straniero, sebbene la famiglia Njahi abbia la cittadinanza italiana.
Nonostante il nucleo abbia presentato domanda di assegnazione stabile di alloggio ITEA con costanza da oltre 15 anni, non sono mai arrivati ai primi posti della graduatoria ordinaria. Trovandosi dunque nella kafkiana situazione, purtroppo comune a molte famiglie, di presentare un ICEF—nel caso specifico 0,11—troppo alto per riuscire, di fatto, ad ottenere in tempi certi uno stabile alloggio ITEA e troppo basso per partecipare ai bandi di alloggi a canone moderato pubblicati, ad esempio, dal Comune di Trento e dalla Fondazione Crosina Sartori.
A nulla hanno condotto le loro richieste di supporto ai Servizi Sociali e al terzo settore. ITEA ha dunque disposto l’esecuzione forzosa dello sfratto per il giorno 27 gennaio 2023, informando anche i Servizi Sociali e la Procura dei Minori, e paventato la separazione del nucleo. La famiglia rischia di essere disgregata e i minori di essere allontanati dal contesto in cui sono cresciuti, dove stanno frequentando la scuola e hanno formato una solida rete sociale. Siamo di fronte ad una barbarie!
Noi crediamo che entrambi questi due sfratti vadano bloccati. I regolamenti non possono essere applicati senza tener conto del contesto e della logica. ITEA ha oltre 1.000 appartamenti vuoti, i due alloggi da cui sarebbero cacciati una famiglia e un pensionato si andrebbero ad aggiungere a questi, senza alcuna utilità per nessuno.
Inoltre non può passare il principio degli sfratti per famiglie e anziani senza alternative dignitose, definiti una “violazione dei diritti umani” anche da una risoluzione del Parlamento europeo del 21 gennaio 2021.
ITEA, la Provincia e il Servizio Casa del Comune di Trento non possono semplicemente disporre sfratti senza fornire una valida alternativa ai nuclei familiari coinvolti che tenga conto del loro radicamento sociale, delle relazioni instaurate e della vita dei minori, è un principio molto semplice che occorre affermare in tutte le sedi e le modalità necessarie.
Vi invitiamo ad essere al fianco delle persone sotto sfratto, venerdì 27 gennaio nelle due colazioni anti-sfratto che si terranno dalle ore 8.00 di mattina presso:
– Via Sponda Trentina (S. Lazzaro) al fianco di Luciano Vitelli.
– Torre 4 di Madonna Bianca (Trento sud) al fianco della famiglia Njahi.
Sportello Casa per Tutt*