Con l’inizio del mese di luglio abbiamo sospeso la distribuzione di pacchi alimentari che svolgevamo ogni lunedì dalle 18 alle 20, nell’ambito del servizio di mutualismo alimentare del Centro sociale Bruno.
Il nostro mutualismo è stato attivato a novembre 2020 ed ha supportato da allora diverse decine di persone, arrivando nei mesi primaverili a distribuire 50 pacchi alimentari ogni settimana (di cui 10 a famiglie con minori). Con l’inizio dell’estate il numero di quanti si rivolgevano a noi è sensibilmente calato grazie alla ripresa del lavoro stagionale nell’agricoltura e nel turismo. Dopo esserci brevemente consultati anche con chi ha più esperienza di noi nel settore (il padre guardiano dei Cappuccini della «Mensa della Divina Provvidenza» e Trentino Solidale), abbiamo deciso di sospendere il nostro servizio di distribuzione cibo.
Restiamo a disposizione sia per fornire cibo a chi si rivolge a noi attraverso la scuola di italiano Libera la Parola (attiva nel nostro spazio ogni venerdì dalle 19 alle 20), sia per fornire informazioni e supporto all’accesso ai servizi ed uffici presenti sul territorio.
Ci sentiamo in dovere di ringraziare tutte le persone e le organizzazioni che ci hanno supportato negli 8 mesi di attività e senza le quali la nostra attività di mutualismo non sarebbe stata possibile, a cominciare dai volontari e dalle volontarie che si sono messe a disposizione per la distribuzione dei pacchi alimentari e da chi ha donato denaro o prodotti. In particolare ringraziamo le volontarie e i volontari di Libera La Parola; il Gruppo d’acquisto solidale che ha la propria sede nel Centro sociale, a cui dobbiamo consistenti rifornimenti di arance, passata e pasta; Trentino Solidale, che attraverso il negozio “La Nespola” di Rovereto ci ha fatto avere quasi ogni settimana due casse di banane molto apprezzate, oltre che alcune confezioni di miele, marmellata e fette biscottate; i venditori e le venditrici e gli/le acquirenti del mercato contadino del sabato in piazza Dante, che hanno contribuito a riempire ogni settimana le nostre cassette solidali con verdura e frutta.
Nel ringraziare tutte queste persone vorremmo ricordare loro che se il loro contributo è stato e sarà ancora necessario non è solo a causa della pandemia. Chi dorme per strada o in un dormitorio, chi ha bisogno di ritirare un pacco alimentare, eccetera in molti casi lavora almeno alcuni mesi l’anno: nell’agricoltura, nel turismo, nella ristorazione, nella logistica. È il lavoro precario, sottopagato, irregolare e sfruttato la prima causa dell’emergenza sociale che stiamo vivendo.
Per questo non basta la generosità, occorre mobilitarsi per ottenere quei servizi e quelle forme di sostegno che consentano a tutti e tutte una vita dignitosa. Un primo passo potrebbe essere l’apertura a Trento di un ostello per i lavoratori e le lavoratrici senzatetto, come da anni chiede l’assemblea Antirazzista, di cui siamo parte. Sappiamo bene che tra qualche mese, come tutti gli anni, ci saranno molte decine e forse centinaia di persone, senza reddito e senza tetto. Per questo è fondamentale che alla generosità nel sostegno “pratico” alle persone in difficoltà si unisca la volontà politica di lottare per una società in cui ciascuno e ciascuna dia in base alle proprie possibilità e riceva in base ai propri bisogni.