Il CS Bruno aderisce all’appello nazionale Contro la guerra, in difesa della Rivoluzione nel Rojava e organizza la partenza per la manifestazione a Milano SABATO 26 ottobre 2019
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TRENTO: ⌚ Partenza ore 11.00 📍 Lungadige San Nicolò 4 (CS Bruno) ☎ 347.2165643 |
BOLZANO: ⌚ Partenza ore 10.00 📍 Via Alto Adige (di fronte ex hotel Alpi) ☎ 347.9272037 |
Nei primi 10 giorni la guerra sporca della Turchia contro la Federazione della Siria del Nord e dell’Est ha fatto più di 200 vittime, oltre 600 feriti, quasi 300.000 sfollati. Obiettivi privilegiati non solo le Forze democratiche siriane, ma anche civili, strutture mediche, convogli umanitari e giornalisti. L’operazione militare turca contro il Rojava avviene con l’assenso degli Stati Uniti e della NATO, il tacito accordo con il regime di Assad, il patto di coesistenza con la Russia.
A cosa puntano tutti gli attori interessati? A far tornare rapidamente la regione nel caos per conquistare più territorio e influenza politico-militare possibile, anche a costo di permettere il ritorno di Daesh (ISIS) e dei rigurgiti jihadisti non solo in Siria e Iraq, ma anche a livello internazionale. I e le combattenti curdo-arabe e internazionalisti che hanno resistito a Serkanyie, Tel-Abyad, Kobane lo hanno fatto per tutta l’umanità.
Dietro l’accordo delle cancellerie internazionali, la grande minaccia di genocidio che Ankara non ha mai nascosto: non soltanto contro i curdi, “il grande nemico”, ma anche contro le popolazioni arabe, assire, siriache, cristiane, musulmane, yazide che in 7 anni hanno costruito l’unica opzione di pace e stabilità democratica, eguaglianza e libertà del Medio Oriente: il Confederalismo democratico e la rivoluzione sociale, ecologista e femminista.
Né l’Unione Europea né i singoli paesi membri sono stati in grado ancora una volta di prendere una reale posizione di condanna e misure di risposte: prosegue l’accordo UE-Grecia-Turchia sulla pelle dei migranti per soddisfare le domande più securitarie e populiste della società europea; proseguono intatti gli accordi commerciali su tutti i livelli, a cominciare dalla compravendita di armi (fatta eccezione per pochi paesi).
Sabato 26 ottobre scendiamo in piazza da tutto il centro-nord del paese sotto la parola d’ordine unitaria “Defend Rojava”, contro la guerra genocidaria dello Stato turco e la spartizione della Siria del Nord e dell’Est.
Al governo italiano e alle forze politiche istituzionali chiediamo:
• Blocco completo e immediato del commercio di armi con la Turchia e della produzione su licenza italiana in Turchia
• Ritiro dei militari italiani schierati sul confine turco-siriano e fuoriuscita dalla missione NATO “Active Fence”
• Impegnarsi per una No-Fly Zone sulla Siria del Nord e dell’Est
• Fuoriuscita dagli accordi europei che appaltano alla Turchia e ai cosiddetti “paesi terzi sicuri” la gestione dei flussi migratori
• Interruzione immediata delle relazioni finanziarie e delle linee di credito delle banche italiane – Unicredit e Intesa San Paolo in testa – alle aziende costruttrici e carbonifere turche
DEFEND ROJAVA MILANO