Lunedì 26 novembre ore 17.00 – piazza Pasi
Il Decreto sicurezza e immigrazione è una bomba sociale pronta ad esplodere: abbiamo poco tempo per disinnescarla.
● Abolizione della protezione umanitaria e sua sostituzione con, tra gli altri, un permesso per “atti di particolare valore civile”: se sei un migrante e non diventi un eroe, niente permesso.
● Richiedenti asilo cacciati dagli Sprar, privati del diritto di iscriversi all’anagrafe e quindi di avere accesso a tantissimi diritti, come il sistema sanitario nazionale.
● Potenziamento del daspo anche “dai presidi sanitari”, con rischio per poveri e senzatetto di vedersi cacciati dagli ospedali delle nostre città, anziché curati.
● Fino a 4 anni e multa fino a 2064 euro per chi promuove le occupazioni di edifici o terreni e possibilità di utilizzare le intercettazioni telefoniche per individuare gli organizzatori.
● Polizia municipale con in mano il taser, pistola elettrica che ti paralizza a suono di elettroshock, definita arma di tortura dall’Onu e che ha già provocato più di mille morti negli USA.
● Vendita ai privati dei beni confiscati alle mafie.
È ciò che è già in vigore e che potrebbe diventare legge tra pochi giorni, qualora il DL su “Immigrazione e Sicurezza”, a firma del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, venisse convertito. Un decreto che, in piena continuità con il precedente decreto Minniti/Orlando, segna un ulteriore passo della guerra ai poveri, alle persone migranti, a coloro che impegnati/e nelle lotte social nelle nostre città.
Di più, il testo approvato col voto di fiducia in Senato prevede oggi, grazie ad un maxi-emendamento presentato dal Governo, un elenco di “Paesi d’origine sicuri” che comportano il diniego automatico della richiesta di protezione; certificazione di una conoscenza della lingua italiana almeno a livello b1 per ottenere la cittadinanza; reintroduzione del reato di accattonaggio con reclusione fino a 6 mesi ed ammenda fino a 6.000 euro; arresto fino ad anno per chi viola il daspo urbano del Questore.
Un decreto, dunque, che costringe migliaia di persone alla precarietà giuridica ed esistenziale, rendendole carne da cannone per mafie e caporali, che intende spazzare via tutte le esperienze di riappropriazione di spazi e di rigenerazione urbana presenti nei nostri territori.
Un decreto che potenzia la repressione contro chiunque tenti di manifestare il proprio dissenso, dagli studenti e studentesse, ai lavoratori e lavoratrici, passando per i movimenti per il diritto all’abitare e di lotta nei territori contro le grandi opere.
Il presidio di lunedì 26 si svolgerà in contemporanea alla discussione parlamentare della Camera per chiedere che non venga approvato. Il Decreto Salvini è una bomba pronta ad esplodere, e noi siamo pronti a disinnescarla.
Per approfondire i temi del decreto, ragionare insieme sugli strumenti possibili e per contrastarlo vi invitiamo anche a partecipare alla serata informativa organizzata dall’Assemblea antirazzista Trento. L’incontro si terrà giovedì 6 dicembre ore 20 presso la sala circoscrizionale di Piedicastello a Trento.